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Il segmento testuale Carta Atlantica è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 467

Brano: Carta Atlantica

Fiat Centro dal 1913 al 1920, partecipò ai moti di Torino del 1917. Nel

1920 fu eletto membro della Commissione interna del Consiglio di fabbrica e partecipò attivamente al movimento dell’« Ordine Nuovo » (v.). Vicesegretario della Camera del lavoro di Torino nel giugno 1920, tenace antifascista, si iscrisse al Partito comunista e alla fine del 1926, dopo essere già stato confinato per alcuni mesi nell’isola di Favignana, fu arrestato e condannato dal Tribunale speciale a 12 anni e 6 mesi di reclusione. Liberato in seguito ad amnistie nel 1933, da quell’anno sino al 1943 lavorò come ope[...]

[...]sigli di fabbrica e alle iniziative del gruppo dell’« Ordine Nuovo» (v.).

Durante il ventennio fascista svolse un’intensa attività clandestina. Segretario regionale del suo partito per il Lazio, nel 1928 fu condannato dal Tribunale speciale a 21 anni di carcere. Rinchiuso a Portolongone, fu poi confinato a Ventotene e a Ponza.

Dopo l’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione e fu tra gli organizzatori della Resistenza in Piemonte.

Carta Atlantica

Dichiarazione comune tra il Commonwealth britannico e gli Stati Uniti d’America, firmata il 14.8.1941. Il testo della dichiarazione fu concordato da Roosevelt (v.) e Churchill (v.) che si incontrarono in mare, nella baia di Argentia (al largo dell’isola di Terranova, nell’Atlantico), a bordo deH’mcrociatore statunitense « Augusta ».

La dichiarazione, composta di 8 punti, non aveva carattere formale ed enunciava i principi sui quali i due paesi basavano « le loro speranze per un più felice avvenire del mon

Roosevelt e Churchill partecipano a un servizio religioso a bordo deli’» August[...]

[...]hill (v.) che si incontrarono in mare, nella baia di Argentia (al largo dell’isola di Terranova, nell’Atlantico), a bordo deH’mcrociatore statunitense « Augusta ».

La dichiarazione, composta di 8 punti, non aveva carattere formale ed enunciava i principi sui quali i due paesi basavano « le loro speranze per un più felice avvenire del mon

Roosevelt e Churchill partecipano a un servizio religioso a bordo deli’» Augusta > dopo aver firmato la Carta Atlantica (14.8.1941)

467



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 468

Brano: Carta Atlantica

do »: rinuncia a ogni espansione territoriale, diritto all’autodecisione dei popoli, equa ripartizione delle fonti di ricchezza, libertà di navigazione nei mari, rinuncia all’uso della forza.

L’iniziativa era partita da Churchill, il quale intendeva impegnare sempre più gli Stati Uniti nel conflitto fino a farveli partecipare direttamente. Da parte sua Roosevelt, che riteneva di non aver ancora completato negli Stati Uniti la fase di preparazione politica all’intervento, vide nella dichiarazione un passo nuovo e importante per avviare l’opinione pubblica del suo paese all’idea della par[...]

[...] avviare l’opinione pubblica del suo paese all’idea della partecipazione alla seconda guerra mondiale.

L’incontro di Argentia ebbe anche un carattere operativo e portò alla definizione di due accordi: l’uno per un’azione « parallela e ultimativa » verso il Giappone (che cominciava a preoccupare seriamente gli Stati Uniti); l’altro per l’occupazione delle isole Azzorre, al fine di prevenire un passo di Hitler in questo senso.

Il testo della Carta Atlantica è il seguente: « Dichiarazione comune del presidente degli Stati Uniti d’America e del primo ministro signor Churchill, rappresentante del governo di Sua Maestà del Regno Unito, i quali, essendosi riuniti a convegno, ritengono opportuno render noti tali principi comuni della politica nazionale dei rispettivi paesi, sui quali essi fondano le loro speranze di un avvenire per il mondo. Primo: i loro paesi non aspirano ad ingrandimenti territoriali

o di altro genere. Secondo: essi non desiderano vedere mutamenti territoriali che non siano conformi ai voti liberamente espressi dei popoli intere[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 628

Brano: [...]di piegare la resistenza della popolazione; ma una piccola schiera di valorosi aviatori e le masse popolari, galvanizzate da un ardente spirito di indipendenza (cui Churchill seppe dare accenti epici), riuscirono a resistere per lunghi mesi con un coraggio e una tenacia che i nazisti non avevano previsto.

Il 12.7.1941 venne concluso a Mosca il patto di alleanza anglosovietico contro la Germania. Il 14 agosto Churchill e Roosevelt firmarono la Carta Atlantica (v.). Il 26.5.1942 fu concluso a Londra un altro trattato anglosovietico di azione bellica comune contro la Germania e i rsuói.alleati in Europa, nonché un patto di mutua assistenza per un periodo di 20 anni dopo la fine della guerra. Con lo stesso patto fu previsto anche di aprire un secondo fronte in Occidente, ma questo impegno non ebbe puntuale applicazione (si veda la voce Seconda guerra mondiale).

Rapporti con la Resistenza

Sin dal giorno del crollo della Francia il governo inglese prese seriamente in considerazione la possibilità di stabilire contatti con i movimenti di resistenz[...]

[...]ore delle diverse armi. Infine Londra diventò il rifugio dei sovrani estromessi, dei capi di governo in esilio e, in un certo senso, la capitale della Resistenza che andava sviluppandosi nei paesi dell’Europa centrale e occidentale occupati dai nazifascisti. Da Londra partivano direttive, missioni, aiuti in armi e denaro per i combattenti clandestini di tutta Europa.

Sin dall’agosto 1941, quando Churchill incontrò Roosevelt per la firma della Carta Atlantica, fra i prin

cipi strategici degli Alleati fu incluso un punto riguardante l’« assistenza ai gruppi di resistenza in tutti i paesi occupati ».

Il S.O.E. riforniva tutte le organizzazioni resistenziali, purché di riconosciuta efficienza e di provata disciplina, ma con qualche discriminazione: l’aiuto più generoso lo riservava ai movimenti e alle formazioni partigiane di orientamento moderato e conservatore; molta parsimonia e circospezione usava nei confronti dei movimenti di sinistra. Se comune era il nemico, diversi erano gli interessi e gli obiettivi' della Gran Bretagna rispetto a que[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 33

Brano: [...]zioni moderate, ma già esse rifiutavano l’integrazione totale con la Francia.

Il movimento per l’indipendenza

La seconda guerra mondiale operò una svolta assai profonda nelle vicende del nazionalismo algerino. Il crollo della Francia, che indebolì il prestigio della metropoli agli occhi delle grandi masse; i principi di libertà e di indipendenza, in nome dei quali gli stessi algerini venivano chiamati a combattere contro i nazifascisti; la Carta Atlantica (v.), del 1941, che riconosceva i diritti di tutti i popoli, compresi quelli colonizzati; le promesse di Trance Libre (il movimento di De Gaulle), volte a mobilitare gti algerini contro il governo di Vichy; e, infine, la liberazione di tutti i capi nazionalisti a seguito dello sbarco delie forze alleate in Algeria (novembre 1942), legittimarono da un lato la lotta nazionalista e, dall’altro, la radicalizzarono, facendo avanzare la rivendicazione dell’indipendenza immediata.

Lo dimostrò subito I’U.P.A. che, abbandonando le precedenti posizioni moderate, inviò un appello alle autorità alleat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 604

Brano: [...]mocrazia popolare” di fatto asserviti all’unione Sovietica che, per lunghi anni, potrà spogliare le popolazioni delle loro maggiori risorse; negli altri paesi, compresa l’Italia, gli U.S.A. vararono nel 1947 il Piano Marshall (v.) che, sotto le apparenze di “aiuto economico”, di fatto li avrebbe resi economicamente e politicamente succubi dell’imperialismo americano.

I trattati di pace

Nel 1941 Churchill e Roosevelt avevano sottoscritto la Carta Atlantica Cv.), affermando la loro intenzione di promuovere a guerra finita « il godimento da parte di tutti gli Stati, grandi o piccoli, vincitori o vinti, dell’accesso in condizioni di parità al commercio, alle materie prime del mondo che sono necessarie per la loro prosperità economica ». Su questa linea di giustizia sociale e di uguaglianza di tutti i popoli avevano fatto seguito la Dichiarazione delle Nazioni Unite dell’1.1.1942 (alla quale si erano associati molti altri stati, compresa l’U.R.S.S.), la Conferenza di Dumbarton Oaks (v.) del 1944 e infine quella di San Francisco (v.) dell’aprilegiug[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 685

Brano: [...] politici, al di là dei risultati, e coagulato per la prima volta il consenso di forti e differenziati gruppi d’interesse, mantenendo un equilibrio tra le parti di fronte ai conflitti sociali.

Seconda guerra mondiale

Gli U.S.A. si prepararono all’intervento a favore degli Alleati, attraverso la stipulazione di trattati quali il Lend Lease (v. Affitti e Prestiti) del 1941, che prevedeva una serie di prestiti e rifornimenti, e la firma della Carta Atlantica (v.) con la Gran Bretagna.

L’intervento federale si estese al di là delle immediate esigenze belliche. Vennero infatti istituiti enti come il War Production Board e la War Manpower Commission per la regolazione della produzione e della manodopera; ma anche YOffice of Civilian Defence (per tener alto

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Nella vignetta, un quadro della situazione seguita all 'applicazione del New Deal: i corvi dell'alta finanza si getta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 56

Brano: [...]popoli di tutto

11 mondo di uno strumento di pace e di coordinamento internazionale.

F.D. Roosevelt, che deH’O.N.U. fu il massimo assertore, vi vedeva un mezzo per superare quell’isolazionismo (v.) degli U.S.A. che aveva contribuito a lasciare via libera agli Stati fascisti.

DeH'O.N.U. si cominciò a parlare già nel corso della guerra, quando l’esito di questa appariva tutt altro che scontato: la Dichiarazione di Londra del 12.6.1941, la Carta Atlantica (v.) del 14.8.1941 e la Dichiarazione delle Nazioni Unite dell'1.1.1942 ne anticiparono i contenuti.

La prima bozza dello statuto dell’O.N.U. venne stesa a Dumbarton Oaks (v.) dai rappresentanti degli U.S.A., dell’U.R.S.S., della Gran Bretagna e della Cina tra l’agosto e l’ottobre 1944. Alla successiva Conferenza di Yalta (febbraio 1945) i « tre grandi » (Roosevelt, Churchill, Stalin) si accordarono per convocare una conferenza internazionale che desse vita all’O.N.U.. Tale conferenza ebbe luogo a San Francisco dal 23 aprile al 26.6.1945 con la partecipazione dei rappresentanti di cinquant[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 102

Brano: [...]ocratici di tutto il mondo contro il fascismo nelle sue varie accezioni, ricevette ulteriore impulso. Il problema venne sollevato con vigore nel settembre

1933 alla XIV Assemblea della Società delle Nazioni. Nel corso della guerra lo stesso tema fu posto all’ordine del giorno dal presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt in un messaggio al Congresso americano (6.1.1941) e fu infine solennemente ripreso, il 14.8. di quel medesimo anno, dalla Carta Atlantica (v.).

La Carta dell'O.N.U.

Le atrocità belliche, i genocidi (v.) e gli altri crimini contro l’umanità commessi dai tedeschi nei territori invasi e nei campi di sterminio, sollevando unanime esecrazione sollecitarono gli Stati vincitori a fissare

i termini di un’ampia tutela internazionale dei diritti umani, attraverso l’organizzazione delle Nazioni Unite (v.) e gli istituti da questa dipendenti o collegati. Si potè così giungere, il 10.12.1948, all’approvazione della « Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo»,

li documento, che consta di un preambolo e di 30 articoli, elenc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 541

Brano: [...] trasmissioni degli inni nazionali dei paesi alleati: valga come aneddotica), solidarizzò immediatamente con l’U.R.S.S. ed il 10 luglio firmò un accordo di reciproco aiuto ed assistenza.

Nemmeno d’altronde con Roosevelt, nonostante la di gran lunga maggiore consonanza tra Regno Unito e U.S.A., i rapporti erano privi di contraddizioni. Nell'incontro dell’agosto

1941, al fine di accelerare l’intervento americano, egli accettava di firmare la Carta Atlantica (v.), ma, parlandone ai Comuni, ne restringeva il significato nelle parti che potevano nuocere alla continuità dell’impero britannico.

« Secondo fronte » e Resistenza

Un aspetto della complessità dei rapporti che si vennero a stabilire in seno all’alleanza tra le grandi potenze democratiche, per la insolubile differenza di interessi particolari e per gli irriducibili caratteri dei diversi fronti di guerra, è dato dal problema della apertura del « secondo fronte », la cui necessità era stata concordata nell’agosto

1942, ma la cui applicazione fu concretata nel giugno 1944. In effetti,[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Carta Atlantica, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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